Patrimonio storico e culturale come risorsa viva, da condividere e valorizzare insieme ai cittadini
Prosegue a Tuscania la Scuola di Formazione per Amministratori Pubblici Locali, promossa da Assotuscania con il patrocinio del Comune di Tuscania.
Il settimo modulo, tenuto dall’architetto Stefano Brachetti, ha offerto ai partecipanti una riflessione profonda su cosa significhi oggi parlare di beni culturali in senso civico e amministrativo.
A partire dall’articolo 9 della Costituzione, Brachetti ha ricostruito l’evoluzione del concetto di patrimonio culturale, da “oggetto da tutelare” a bene comune da vivere e condividere.
Un bene che non si esaurisce nella conservazione, ma si rigenera attraverso la partecipazione delle comunità, la collaborazione tra istituzioni, cittadini e Terzo Settore, e una governance capace di valorizzare il territorio con visione e competenza.
Durante la lezione sono stati affrontati i principali riferimenti normativi — il Codice dei Beni Culturali, il Codice del Terzo Settore, gli strumenti di accordo e valorizzazione condivisa — e le diverse forme di gestione dei “luoghi della cultura”: musei, archivi, biblioteche, centri civici.
Spazi che, oltre alla loro funzione educativa, rappresentano servizi di prossimità e punti di incontro per la crescita sociale e culturale delle comunità.
La testimonianza di Anna Rita Properzi, guida turistica e ambientale di Tuscania, ha dato voce al valore identitario e affettivo che lega i cittadini al proprio patrimonio: un invito a considerare la cultura non come eredità del passato, ma come bene vivo da coltivare giorno per giorno.
Con questo modulo, la Scuola ha riaffermato l’idea che la buona politica nasce anche dalla cultura, dal riconoscere la bellezza come forma di responsabilità condivisa e dalla capacità di tradurla in partecipazione attiva.
In allegato a questo articolo, come materiale downloard:
- Slide del docente
- La sinossi dei contenuti
- Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio: Raccoglie le norme fondamentali che disciplinano la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Definisce cosa si intende per bene culturale e bene paesaggistico, chiarendo le competenze tra Stato, Regioni e Comuni e promuovendo il principio di fruibilità pubblica e accessibilità come dimensione della cittadinanza.
- Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017).Norma di riferimento per gli enti civici e le organizzazioni senza scopo di lucro. Riconosce il ruolo delle comunità e delle reti associative nella promozione della partecipazione, della coesione e della valorizzazione dei beni comuni, includendo i beni culturali tra le attività di interesse generale.
- Accordi di valorizzazione. Esempi pratici di cooperazione tra amministrazioni locali e Ministero della Cultura (MiC) per la gestione condivisa di siti storici e museali. Mostrano come la sinergia tra enti pubblici, fondazioni e soggetti privati possa rafforzare la sostenibilità economica e culturale del patrimonio.
- Luoghi della cultura. Documento di sintesi che descrive le principali tipologie di istituti culturali — musei, biblioteche, archivi, teatri, centri civici — e le loro funzioni. Sottolinea la loro vocazione civica e formativa, il ruolo come servizi di prossimità e la necessità di mantenerli accessibili e vivi nelle comunità locali.
- Nuovi modelli di governance. Presenta casi di partenariato pubblico-privato, concessioni e fondazioni culturali, evidenziando i vantaggi della collaborazione tra amministrazioni, MiC, enti locali e operatori economici. Propone una cultura della governance partecipata fondata su trasparenza, corresponsabilità e sostenibilità.