Transizione Green, no annientamento del paesaggio e dell’agricoltura.  Le nostre proposte

A proposito dei recenti scambi di accuse tra maggioranza e opposizione dove AssoTuscania è stata tirata in ballo

L’IMPEGNO DI ASSOTUSCANIA

AssoTuscania sin dal suo nascere si è occupata delle tematiche dello sviluppo territoriale.

Sul nostro sito   www.assotuscania.it è documentata ogni nostra attività svolta in quasi 15 anni di vita, tenace e irriducibile, propositiva, concreta e condivisa con l’Associazionismo e Istituzioni locali e nazionali con cui abbiamo a tratti fatto la nostra strada (Coldiretti, Italia Nostra, Amici della Terra, FAI (Fondo Ambiente Italiano), LIPU, GRIG, Gruppo di Intervento Giuridico) – partecipando alla costituzione di coordinamenti di Associazioni quali lo storico COMITATO 3T (ai tempi della battaglia contro la “puzza”), Coalizione Art.9 (tra associazioni nazionali per la difesa del paesaggio) e ora il CAT (Coordinamento per l’Ambiente Tuscia).

Oltre a numerosi eventi culturali,  abbiamo elaborato progetti, organizzato manifestazioni popolari, raccolto 500+ firme per proposta di delibera su iniziativa popolare, svolto convegni e incontri pubblici su temi ambientali, presentato osservazioni alle procedure di VIA, partecipato a ricorsi al TAR, costituiti Parte Civile in processi per mafia, organizzato incontri in Provincia, Regione e Ministeri. Abbiamo presentato proposte all’amministrazione locale, cercato infaticabilmente di fare informazione, laddove istituzioni e amministrazione comunale, facevano fatica a dare trasparente informazione alla cittadinanza sul futuro che si stava prospettando e che ora è sotto gli occhi di tutti!  Vedere al riguardo due esempi storici e attuali, ai link https://bit.ly/4cbqoPB  e https://bit.ly/4dbZf0c

Questa attività infaticabile ci è costata tempo dedicato, costi sostenuti, diffide, illazioni e qualche volta anche vere e proprie diffamazioni.

LA POLEMICA ATTUALE

Arriviamo allo scambio di accuse riportate dai media locali  tra Amministrazione comunale e minoranza consigliare “Tuscania delle idee”, dove in merito ai progetti FER, siamo più volte chiamati in causa. www.tusciaweb.eu/2024/08/progetti-fer-siamo-favorevoli-a-condizione-che-gli-impianti-siano-realizzati-nelle-aree-designate/

Si afferma ad un certo punto che “…grazie al contributo fattivo e alla professionalità di alcuni esponenti di AssoTuscania fu predisposta una delibera e una cartografia dell’area che il consiglio comunale ha adottato, all’unanimità, per ben tre volte con atti successivi (Delibera del C.C.6072014, Delibera del C. C.  n° 52/2018, Delibera del C.C. n°11/2021)”

La nostra associazione collaborò certamente alla stesura della prima delibera, la n°60/2014, con la Giunta presieduta dal Sindaco Fabio Bartolacci: approvandola il 10.11.2014, il  Consiglio comunale all’unanimità dava corpo alla richiesta di più di 500 cittadini che avevano sottoscritto tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, su nostra proposta, la richiesta di una delibera di iniziativa popolare, mai accolta dalla giunta presieduta dall’allora sindaco Natali – la stessa che autorizzò l’insediamento della Centrale Terna a Campo Villano.

La delibera adotta una variante urbanistica alle Norme tecniche del vigente PRG, visto “…il preoccupante e radicale stravolgimento che subirebbe il territorio in quanto minacciato da spropositate previsioni di insediamenti di impianti di energia eolica

In quella delibera (cfr. art. 4) si individuano delle planimetrie, si riconoscono aree di notevole interesse agricolo, ambientale, panoramico e storico e si escludono “le grandi infrastrutture come le strade ad alta percorrenza (autostrade, superstrade ecc;) e gli impianti di produzione di energia con fonti rinnovabili (parchi eolici, parchi fotovoltaici, centrali geotermiche, a biogas e impianti a biomasse)”.

Le aree identificate includevano Montebello, Pianaccio di Montebello e anche Cerquetta, Quarto della Capanna, Castel Ghezzo, Formicone, Formiconcino, Mandrione e Poggio della Ginestra. Praticamente, la delibera 60/2014 copriva quasi tutto il territorio comunale, a parte la Riserva Naturale di per sé protetta.

Sempre nello stesso atto (cfr. art. 2) si delibera di “Avviare la procedura per la redazione del nuovo strumento urbanistico generale, in quanto l’attuale PRG non risulta aggiornato con la vigente normativa regionale in materia urbanistica e in materia di impianti per la produzione di energia con fonti rinnovabili

Ma poi la procedura per il nuovo PRG non è mai stata avviata! La mancanza di un nuovo P.R.G. – soprattutto in presenza di una legislazione nazionale sempre più favorevole alle FER industriali che godono oggi di processi accelerati e aperti –  ha depotenziato la Delibera 60/2014, a fronte delle numerosissime richieste autorizzative relative ai progetti energetici, tanto da spingere il l’amministrazione comunale a cercare di arginare l’assalto, approvando in consiglio all’unanimità una nuova delibera (52/2018), per definire le aree idonee all’installazione di impianti da FER e “limitare i danni”.

Per ben tre volte con atti successivi, il consiglio comunale ha adottato quindi deliberazioni sul tema delle FER (Delibera del C.C.60/2014, Delibera del C. C.  n° 52/2018, Delibera del C.C. n°11/2021)”.   

Gli atti successivi alla Delibera 60/2014, l’unica per la quale rivendichiamo il nostro pieno contributo, furono approvati “in emergenza”, per porre sotto tutela almeno una parte di territorio, sacrificando – nella speranza di contenere l’assalto – più di 60kmq ricompresi tra la S.P. 4 della Dogana e la S.P. Martana; la cartografia adottata, pur essendo la stessa elaborata dagli uffici comunali, fu utilizzata per definire confini tra aree idonee e aree non idonee e per cercare di “salvare il salvabile”. Ma così non sembra, visti i numerosi impianti che vanno sorgendo intorno alla centrale Terna, cioè in quelle aree che le ultime delibere dovrebbero tutelare! E non c’è compensazione che tenga di fronte alla portata dello scempio in atto

Oggi le Regioni sono chiamate a definire entro la fine dell’anno in corso le aree inidonee e le aree idonee e la stessa Regione Lazio ha da tempo dichiarato che la Tuscia è satura oramai di impianti di FER (circa a l’80% di tutti gli impianti della regione) mentre il territorio di Tuscania che è tra i più vasti è fortemente minacciato. Tutto questo purtroppo non basta ancora.

LE NOSTRE PROPOSTE

I fatti e i documenti servono per fare chiarezza. Ma la chiarezza da sola non basta. Occorre l’azione su vari piani, coinvolgendo  tutta l’amministrazione e  tutto il consiglio comunale!

  • Innanzitutto si dia avvio alla elaborazione di un piano regolatore generale. Per chi volesse approfondire il tema,  ecco qui un nostro sintetico contributo https://www.assotuscania.it/wp-content/uploads/2016/09/Linee-guida-piano-regolatore-Tuscania 2016.pdf . Solo un P.R.G. aggiornato – che non è da confondere con un piano urbanistico –  può costituire un vero atto di tutela a quanto resta della ricchezza paesaggistica, ambientale e naturalistica del nostro territorio, programmando un futuro sostenibile e felice per chi lo popola. Su questo anticipiamo nostre prossime iniziative di ripresa di questo tema, nell’intento di ottenere la giusta e urgente attenzione.
  • Si avvii subito un tavolo di lavoro con la Sovrintendenza per ampliare i vincoli paesaggistici, mobilitando il consenso e l’appoggio dei cittadini, verso cui va fatta informativa continua e capillare.
  • Ci si schieri senza indugio con quei Comuni che chiedono rispetto per il nostro territorio ormai saturo di silicio, pale eoliche e cavidotti, e che ha raggiunto da solo l’80% della produzione da fonti di energie rinnovabili dell’intero Lazio (dati che attesta la stessa Regione Lazio, che chiede un riequilibrio tra le Province)
  • Si ricostituisca una consulta ambientale – fu istituita nel 2019 e abbandonata da alcuni partecipanti appena un anno dopo con varie motivazioni  –  aggiornata nello Statuto e nelle modalità, che agisca come vero strumento di dialogo, trasparenza, coinvolgimento delle realtà associative, rappresentative della cittadinanza e del territorio.

E’ DOVEROSO, PERCHÉ QUI È IN BALLO IL FUTURO DI TUTTI, UN FUTURO CHE È GIÀ DRAMMATICAMENTE PRESENTE.

Ufficio Stampa Assotuscania, 5 agosto 2024