La narrativa più diffusa è quella che dice che il MIBAC e le sue sovrintendenze siano di ostacolo alla transizione “verde” rappresentata dagli impianti di energie rinnovabili.
L’ audizione della Soprintendente Federica Galloni alla commissione parlamentare per le semplificazioni mette in chiaro la situazione. E’ da ascoltare per intero.
Chiarisce che certo non sono le sovrintendenze il bastone che inceppa la ruota e svela invece il trucchetto della parcellizzazione degli impianti FER per evitare la VIA. Alla fine per le società la somma fa il totale, ma sappiamo che non è così perché si sottraggono ad una prassi valutativa corretta i loro progetti. Interessante per l’eolico il dato che l’impatto va valutato per un’area compresa nel raggio pari a 50 volte l’altezza della pala. Se alta 250 mt. la distanza è pari a 12.5 km dalla singola torre.
Alcune torri dell’impianto in attesa di autorizzazione a Tuscania ne dista dal paese meno di 4!! Senza calcolare l’effetto cumulativo con i tre impianti circostanti già esistenti! Non é la somma, quindi, che fa il totale.
E il parere della Sovrintendenza non è vincolante? E centri storici? E le aree limitrofe a quelle vincolate? (Vulci ad esempio, citato dalla brava Galloni)
Certo, bisogna fare un enorme sforzo per far capire quanto accade, sempre che ci siano orecchie per intendere
Ma è lo sforzo che facciamo per capire ciò che accade che fa di noi delle persone libere, dei cittadini attivi, persone che possono farsi una idea ed esprimere pareri consapevoli e informati sui fatti!